Sul Comunismo e l’Anarchia

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Emanuele: L’Anarchia non ha governo.
Alex: Una sorta di governo all’interno della società? Sarebbe fattibile?
Emanuele: Il potere è di tutti, e per questo tende alla nullificazione, mentre un governo per definizione governa, ovvero si fa ricoprire un potere superiore alla massa.
Alex: Ma nell’anarchia non c’è almeno una persona che guida maggiormente?
Emanuele: No, perché ci sarebbero differenze di potere e quindi l’emergere dello stesso
Jacopo: C’era Makhno
Emanuele: Ma non era una guida politica, quanto teorica e militare, e poi è in uno stadio di guerra.
Alex: Ma senza una figura leggermente superiore si creano divisioni.
Metti che il popolo deve prendere una scelta, sono spaccati 50 e 50, come fai? Ci vuole comunque qualcuno ad amministrare.
Emanuele: Le scelte non si prendono a colpi di maggioranza o minoranza, ma ponderando tutte le possibile alternative soluzioni di un problema e valutando di comune accordo la migliore con gli strumenti del materialismo.
Alex: Appunto…ma se non si va d’accordo?
Emanuele: Significa che qualcuno sbaglia nell’applicazione del pensiero razionale, e verrà contestato da chi usa la logica. Si parla comunque di casi minoritari, che non dovrebbero nemmeno capitare dopo una fase socialista dove il modello di pensiero si è evoluto a quello collettivista.
Alex: Ma non è che se uno non la pensa come te allora non usa la logica.
Emanuele: La condizione è che si suppone tutti utilizzino il pensiero materialista. Ci possono essere delle sfumature, ed è legittimo ci siano, ma di fronte all’ottica dell’utile per la comunità, l’opzione migliore tende sempre ad essere una, per il fatto che interviene un processo di analisi dettagliata del problema la cui evoluzione teorica fornisce già la soluzione. Vedi come faceva Marx con il capitalismo, e ci ha azzeccato dopo 200 anni. Comunque la maggior parte dei casi sì, è perché qualcuno delle parti non usa propriamente la logica.
Alex: In poche parole deve per forza esserci una società dove la pensano tutti allo stesso modo.
Emanuele: Assolutamente no, ho detto che è comune il metodo di analisi, non che tutti la pensano uguale. Poi il metodo si può benissimo evolvere in qualcosa di migliore, di più preciso, ma all’interno di una Comune in fase comunista/anarchica si cercherà il compromesso se due opinioni sono ugualmente accettabili e razionali.
Alex: Quindi chi ha una visione abbastanza differente deve cambiare comunità?
Emanuele: No, chi ha una visione differente cerca con gli strumenti della retorica e della dialettica di dimostrarla, magari è persino migliore della comunemente accettata. E se è veramente migliore, la comunità non potrà far altro che accettarla, sempre impostandosi su un modello materialista del pensiero logico.
Bianca: Le opinioni possono essere diverse, ma non il metodo di analisi. Poi è chiaro che se uno è sostenitore del laissez-faire più sfrenato dovrebbe trasferirsi altrove.
Emanuele: Si suppone che il sostenitore del laissez-faire venga trattato come i filo-feudali oggi. Ovvero auspica il ritorno di un qualcosa di definitivamente superato, e che non potrà mai tornare.

AAVV

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