— Compagno Emilio e Compagna Elisa
Governatore della Lombardia indagato, Salvini lo difende: “È malagiustizia a senso unico”.
Nella giornata di oggi abbiamo appreso dai principali quotidiani dell’inchiesta della Procura di Milano, che vede coinvolto il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Secondo gli inquirenti Fontana sarebbe il responsabile di una gravissima vicenda politica e istituzionale: il governatore è infatti accusato di frode in pubbliche forniture. Egli avrebbe acquistato per 513.000 euro ben 75.000 camici e 7.000 set sanitari dalla Dama Spa, azienda di proprietà del cognato Andrea Dini e, per il 10%, della moglie, Roberta. Fontana avrebbe inoltre tentato di contenere il conseguente scandalo politico attraverso l’emissione di un bonifico di 250.000 euro indirizzato al cognato; tale bonifico è stato tuttavia bloccato e segnalato per operazione sospetta a Bankitalia. Il bonifico è stato inoltre emesso il 19 giugno, dunque in seguito all’inchiesta condotta da Report, la quale chiedeva conto dei famigerati 75.000 camici.
Salvini è prontamente intervenuto in difesa di colui che considera, insieme a Luca Zaia, il miglior governatore leghista al nord.
Il leader del Carroccio ha dichiarato: “Attilio Fontana ‘indagato’ perché un’azienda ha regalato migliaia di camici ai medici lombardi. Ma vi pare normale? La Lombardia, le sue istituzioni, i suoi medici, le sue aziende e i suoi morti meritano rispetto. Malagiustizia a senso unico e ‘alla Palamara’, non se ne può più”.
Ciò che tuttavia l’ex ministro dell’Interno tralascia accuratamente è che i camici e i set sanitari non sono stati affatto regalati, ma acquistati dalla Regione. Inoltre, il cognato di Fontana, secondo gli inquirenti, non solo non avrebbe consegnato i camici, ma avrebbe anche cercato di rivenderli al prezzo di 9 euro anziché di 6 euro, con conseguente tentativo di risarcimento da parte di Fontana. Ad aggravare ulteriormente la reputazione politica della Lega in Lombardia –regione in Italia più colpita da casi di COVID-19- è l’aver acquistato camici e set sanitari senza che venisse emesso precedentemente bando di gara.
Emergono da questa vicenda due aspetti non solo controversi, ma anche preoccupanti della politica italiana: in primo luogo l’intenzione di ingannare l’elettorato leghista, ribadendo informazioni false (la Regione ha infatti acquistato, non di certo ricevuto in regalo); in secondo luogo stiamo assistendo oggi ad una generale sfiducia nei confronti delle istituzioni, in particolare della Magistratura. Salvini si è infatti riferito ad un’indagine ingiusta, nonostante le evidenze suggeriscano tutt’altro (starà poi agli inquirenti verificare il tutto). In questo senso i magistrati sarebbero “corrotti”, “comunisti” e operanti per un fine politico. Assistiamo a tale spettacolo di pessimo gusto dall’epoca berlusconiana ed oggi, purtroppo, si è normalizzato tale atteggiamento antidemocratico.